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L’enciclopedia online propone articoli dettagliati sul Catarratto bianco comune e Catarratto bianco lucido, descrivendone l’origine, le caratteristiche ampelografiche e il potenziale enologico.

In un articolo intitolato "Il vino siciliano si libera dalle grinfie della mafia", il quotidiano parla degli sforzi per affrancare la produzione vitivinicola siciliana dall’influenza mafiosa. Anche se il Catarratto non è menzionato direttamente, il contesto è rilevante per il progetto di valorizzazione.

Offre una guida ai vini siciliani, citando il Catarratto come uno dei vitigni più diffusi in Sicilia, in particolare nella zona di Trapani. È caratterizzato da un'acidità piuttosto elevata, che conferisce al vino una piacevole freschezza fruttata.

Presenta il "Catarratto Paccamora 2023 – Terre Siciliane IGT", mettendo in risalto il suo carattere minerale e le note di frutta tropicale, fiori e mela.

Il sito descrive il Catarratto sottolineandone l'elevata acidità e i profumi floreali, spesso accompagnati da note minerali dovute alla vicinanza del mare.

In "Carricante and Catarratto are Indigenous White Grapes of Etna DOC" su Grape Experiences, Rynning esplora le caratteristiche di questi vitigni autoctoni dell'Etna, sottolineando la loro capacità di invecchiamento e la complessità aromatica.

Su Wine Review Online, Ewing-Mulligan analizza l'espressione del Catarratto in Sicilia nell'articolo "Finding Atypical Freshness and Vibrancy in Sicily", mettendo in luce la freschezza e la vivacità atipiche di questo vino.

In "Catarratto Grape Variety: Out of the Shadows" su Cellar Tours, Lawrence esplora la storia e il potenziale del Catarratto, sottolineando come questo vitigno stia emergendo dall'ombra per guadagnare riconoscimento internazionale.

Ha pubblicato "Grape Profile: Catarratto", analizzando la storia e il declino della coltivazione del vitigno in Italia.

Ha fornito un profilo dettagliato del Catarratto nell'articolo "White Wine Grape Variety - Catarratto", esplorandone la diffusione e le proprietà.

Nel suo blog, ha scritto "Catarratto, a Sicilian classic", approfondendo la storia e le caratteristiche del vitigno.

Ha recensito il Catarratto di Porta del Vento nel suo blog Opening a Bottle, nell'articolo "A Catarratto to Conjure Synesthesia", sottolineando la qualità e l'espressività del vino.

Ha discusso il cambio di nome del Catarratto in "Lucido" in un articolo intitolato "Italian grape varieties: Catarratto becomes Lucido" pubblicato su The World of Fine Wine.